Quando acquistiamo uno smartphone lo facciamo anche pianificando il suo futuro uso e quanto ci costerà in termini di acquisto di applicazioni aggiuntive.
Da Android (detto Open), ci si aspetta “roba gratis”…
La forma mentis dell’utente Android è radicata sul concetto: Open = Gratis, non considerando che tutti gli sviluppatori dovrebbero guadagnare come quelli degli altri dispositivi. Non è la prima volta che critico questo approccio ad Android, perché contribuisce a rovinarne l’intero ecosistema delle App, sia gratuite che a pagamento.
Il mercato però non va da se, e ci sono tanti studi in relazione al comportamento degli utenti, talmente tanti che entrano in gioco molteplici società a inserire il loro metodo di vendita più o meno discutibile. Prendendo ad esempio il caso di Amazon che si è inserita in questo mercato permettendo agli sviluppatori di testare diversi sistemi di tariffazione, anche se poi nel reale le loro app subiscono un taglio di circa il 30% rispetto agli altri store.
A parità di costo, gli utenti Google Play sono meno propensi, di quelli iOS, a pagare anche solo 99 centesimi in anticipo per un applicazione. Ed ecco perché il Play Store è popolato di App free piene di pubblicità e con la possibilità di completarle con un acquisto.
Apple ancora una volta dimostra una qualità maggiore dell’ecosistema!
L’immagine che ho mostrato in cima all’articolo (di Gennaio 2013) dimostra in maniera abbastanza evidente che l’ecosistema delle App di Apple è più omogeneo, avendo un forte impatto sulla qualità, poiché le app pagate poco saranno più libere da pubblicità e per lo più in versione completa. Il tutto per tornare sempre alla medesima conclusione:
Sviluppare per Android conviene meno di sviluppare per iPhone!
E non è l’idea di un singolo, ma della maggior parte dei sviluppatori, grandi o piccoli. Cosa pensi in merito? Bisognerebbe imporre più qualità al Play Store?
immagine: WSJ
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